De mundo multiplo: pensare l’arte oltre la modernità

OLGA SCOTTO DI VETTIMO
Le contraddizioni della modernità, da cui dipendono inevitabilmente anche le difficili e spesso non inequivocabili definizioni del termine Postmodern, sembrano già tutte insite nel saggio Il pittore della vita moderna di Charles Baudelaire del 1863, dove il poeta francese definisce la modernità come il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, di cui l’altra metà è l’eterno e l’immutabile1.

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